Radio Rada – Puntata 9 – Enjoy your weekend
1. Fat Boy Slim – Radio Activity remix
2. Jonsi – Go Do
3. Jamiroquai – Do you know where coming from( rmx )
4. St. Germain – Sittin’ Here
Radio Rada - Enjoy your weekend: Nona puntata
1. Fat Boy Slim – Radio Activity REMIX
Radio-Activity è il primo album prodotto in proprio dai Kraftwerk, e pubblicato in due versioni: una internazionale con i titoli in inglese, una destinata al mercato nazionale con i titoli in tedesco. Primo lavoro della formazione storica (Hütter, Schneider, Bartos e Flür) eseguito con soli strumenti elettronici (abbandonando quindi il flauto, il violino e la chitarra presenti invece negli album precedenti), è da considerarsi un concept album dal momento che tratta di due argomenti: l’energia nucleare (e quindi l’inquinamento radioattivo) e la radio. La copertina dell’album, realizzata da Emil Schult (che ha collaborato anche nei testi di alcuni brani), mostra una radio degli anni trenta, mentre all’interno dell’album è possibile trovare un’immagine del gruppo e un disegno di un’antenna emettente onde elettromagnetiche con in basso i crediti dell’album e una foto di Emil Schult.
Il brano omonimo fu pubblicato come singolo ed è uno dei brani più rappresentativi del gruppo che rende omaggio a Marie Curie (chimica e fisica polacca, 2 volte Premio Nobel)(“discovered by Madame Curie”).
Continua a tenere concerti sulle spiagge, che ormai sono il suo marchio di fabbrica, in occasione di date particolari come, ad esempio, il veglione di San Silvestro o il giorno di capodanno, radunando sempre migliaia di persone. Annualmente, infatti, organizza il Big Beach Boutique a Brighton (nel marzo 2004 l’evento viene organizzato a Rio de Janeiro con la partecipazione di mezzo milione di persone).
Kraftwerk – Radioactivity
Radioactivity
Radioactivity
Is in the air for you and me
Radioactivity
Discovered by Madame Curie
Radioactivity
Tune in to the melody
Radioactivity
Is in the air for you and meRadioactivity
Is in the air for you and me
Radioactivity
Discovered by Madame Curie
Radioactivity
Tune in to the melody
Radio Aktivitat
Fur dich und mich in All entsteht
Radio Aktivitat
Strahlt Wellen zum Empfangsgerat
2. Jonsi – Go Do
Go è il primo album solista del musicista islandese Jónsi, cantante e chitarrista dei Sigur Rós. L’album è stato pubblicato il 5 aprile 2010, sotto l’etichetta XL Recordings. La quarta traccia dell’album, Boy Lilikoi, è stata resa disponibile al download gratuito dal sito di Jónsi a coloro i quali si fossero iscritti alla mailing list del sito stesso. Secondo un’intervista che ha rilasciato l’autore, l’idea iniziale era quella di incidere un album prevalentemente acustico e minimalista. Successivamente, ritrovatosi in sala di registrazione, ha avuto l’ispirazione per qualcosa di nuovo e diverso dai suoi lavori precedenti sia da solista sia con i Sigur Rós
Jonsi – Go Do
Go sing, too loud
Make your voice break- Sing it out
Go scream, do shout
Make an earthquake…
You wish fire would die and turn colder
You wish, your young, could see you grow older
We should always know that we can do anything
Go drum, too proud
Make your hands ache – Play it out
Go march through a crowd
Make your day break…
You wish silence released noise in tremors
You wish, I know it, surrender to summers
We should always know that we can do everything
Go do, you’ll know how to
Just let yourself, fall into landslide
Go do, you’ll know how to
Just let yourself, give into low tide
3. Jamiroquai – Do you know whee you’re coming from
“Do you Know Where You’re Coming From” è il singolo principale del gruppo britannico di funk e acid jazz Jamiroquai, terzo album in studio, Traveling Without Moving. Incluso solo come bonus track sull’album, il brano include la musica di M-Beat, che ha anche prodotto la traccia. Rilasciato il 14 febbraio 1996, il singolo ha raggiunto il picco al numero 12 della UK Singles Chart. Il singolo in seguito apparve come un lato B al singolo seguente del gruppo, “Virtual Insanity”.
3. Jamiroquai – Do you know where you’re coming from
He-he-he-he-he-hey
Nothing is as clear
Far awide beyond our livin’
Sure enough I’m tired of tryin’ to
Hang on when this world is spinnin’
I was left down, there was no light, there was no sound
Here in the dark, fishin’ around for meanin’
I had to ask someone I knew
Not so far away from where I was
“Hey, do you know now where you’re goin’ to”
She said: “Hey, have you been somewhere you never ever been before”
I said: “Well, nothing is as clear”
A holding hand to gently guide you
Once that disappeared
But it’s so close now that I’m here beside you
I was left down, there was no light, there was no sound
Here in the dark, fishin’ around for meanin’
I had to ask someone I knew
Not so far away from where I was
“Hey, do you know now where you’re goin’ to”
She said: “Hey, have you been somewhere you never been before”
Now nothing is as clear
She said: “Hey, do you know now where you’re comin’ from”
“Hey, have you been somewhere you never ever been before”
Nothing is as clear
I was left down, I was left down
I was left down, I was left down, I was left down
I was left down, I was left down
I was left down, I was left down, I was left down
I was left down, I was left down
I was left down, I was left down, I was left down
I was left down, I was left down
Far awide beyond our livin’
Sure enough I’m tired of tryin’ to
Hang on when this world is spinnin’
I was left down, there was no light, there was no sound
Here in the dark, fishin’ around for meanin’
I had to ask someone I knew
Not so far away from where I was
“Hey, do you know where you’re goin’ to”
“Hey, have you been somewhere you never ever been before”
Oh, now nothing can ever be so clear
4. St. Germain – Sittin’ here
Vent’anni dopo l’ottimo “Boulevard”, quindici anni dopo il multi-platino “Tourist” (più di 3 milioni di copie vendute nel mondo) ed un tour mondiale che ha coperto vari continenti, Ludovic Navarre, meglio conosciuto con il nome d’arte di St. Germain, ha finalmente ritrovato la strada dello studio di registrazione grazie a un album che prenderà il titolo dal suo nome d’arte.
Per non lasciare nulla di intentato anche la copertina di “St. Germain” ha un suo perché. L’immagine è quella di una maschera del viso dell’artista (in 3D) concepita da Gregos, uno Urban Artist che molti conosceranno per i volti sorridenti o accigliati che appaiono sui muri di Parigi e di molte città Europee. In questo caso il calco facciale è quello del volto di Ludovic Navarre.
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